In Europa le politiche ambientali sono sostenute da una base legislativa nota come Rete Natura 2000. (consultabile al sito europeo: http://ec.europa.eu/environment/nature/index_en.htm).
Attualmente è lo strumento principale che l’UE adotta per tutelare la biodiversità perché mira a identificare tutta una serie di aree rurali ed ecosistemi che rappresentino un modello di protezione e conservazione. Sia a livello tecnico che legislativo si compone di due importanti Direttive:
Direttiva Habitat (92/43/CEE)
Direttiva Uccelli (2009/147/CE)
Il piano Rete Natura 2000, per effetto della Direttiva Habitat, si caratterizza in zone protette denominate SIC ( Siti di Interesse Comunitario) individuate da ogni Stato membro all’interno dei propri confini. Alla stesura di questo testo, in Italia, sono presenti 2332 SIC (dati Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare).
A loro volta, i siti protetti, sono distinti in due parti: le ZSC (Zone Speciali di Conservazione) e le ZPS (Zone di Protezione Speciale) per effetto della Direttiva Uccelli. Le ZSC dovranno ospitare habitat e specie annesse di flora e fauna elencati della Direttiva. Alcuni di questi habitat vengono considerati con priorità di conservazione a livello europeo e come tali contrassegnati.
Le ZPS individuate dalla Direttiva Uccelli vengono sempre designate dagli Stati membri e automaticamente inserite nel complesso di Rete Natura 2000 e prendono in considerazione la conservazione degli uccelli. I criteri di valutazione per la scelta dei siti sia ZSC che ZPS e della tutela degli habitat con annessi flora e fauna, sono puramente scientifici con la pubblicazione di un Formulario Standard i cui dati riguarderanno tutti i siti europei completi di cartografia e pubblicamente consultabile. Nel nostro Paese fa riferimento il Manuale di interpretazione degli habitat.
In Italia oltre il 20% del territorio è tutelato dalle aree Rete Natura 2000, divise, da un punto di vista biogeografico, in tre zone: alpina, continentale e mediterranea. In queste zone è permesso l’accesso all’uomo compatibilmente alle esigenze economiche, contrariamente alle riserve protette, nelle quali non sono consentite attività economiche con accesso spesso limitato.