In questo contesto, quando parlo di Primati, non voglio intendere i record che si stabiliscono sulle piste di atletica leggera o sui circuiti di formula uno, ma di una categoria di organismi (si parla infatti di ordine dei Primati) meglio conosciuti in generale come scimmie. Facciamo un po’ di chiarezza e analizziamo la parola stessa Primate. Questa deriva dal latino primates (Linneus, 1758) che significa il migliore e comprende tre raggruppamenti: le Proscimmie, le scimmie Platirrine o del Nuovo Mondo e le scimmie Catarrine o del Vecchio Mondo. In quest’ultimo gruppo s’inserisce anche il genere Homo, cioè noi. Tutti appartengono alla classe dei Mammiferi. Dove sono distribuiti i Primati? Le proscimmie attuali, in parte, le troviamo distribuite sul continente africano (Africa centro-meridionale e Madagascar) e, in parte, sono sul continente asiatico (Ceylon, India, Malesia, Borneo, ecc.). Da un punto di vista evolutivo sono, tra i Primati più primitivi. Infatti, la loro conformazione cranica ricorda quella di uno scoiattolo. Conducono una vita pressoché notturna (si possono notare gli occhi adatti a questo tipo di visione, orecchie grandi, presenza di vibrisse e di coda prensile).
La parola Platirrine significa scimmie dal naso piatto. Hanno un setto nasale ampio con la maggior parte delle specie dotate di coda prensile e sono diffuse principalmente nell’America centro-meridionale. Hanno abitudini arboricole.
Con le Catarrine indichiamo invece le scimmie con setto nasale stretto e narici dirette verso il basso. Questi tipi di Primati, al contrario delle platirrine, sono prevalentemente terricoli, quindi si sono adeguate a vivere anche sul terreno. In nessuna specie è presente una coda. Quali caratteristiche distinguono i Primati dagli altri Mammiferi?
Citiamone alcune: tutti i Primati, tranne il genere Homo, abitualmente si muovono su quattro arti. Tuttavia notiamo come gli arti posteriori abbiano prevalentemente una funzione di appoggio, mentre quelli anteriori sono decisamente prensili. Presentano un’eccezionale mobilità delle dita, in particolare l’indice e il pollice, quest’ultimo opponibile alle altre dita. Presentano unghie corte e piatte, anche se ci sono specie dotate di artigli. La maggior parte sono onnivori e per questo non hanno una dentatura con grandi canini e presentano una visione stereoscopica, cioè permette loro di avere una percezione della realtà a tre dimensioni, proprio come la nostra. Un’altra caratteristica importante, come fattore di distinzione dagli altri mammiferi, è il fatto di possedere un encefalo notevolmente sviluppato: questa encefalizzazione ha raggiunto la massima espansione lungo il percorso evolutivo nel genere Homo.