Le teorie scientifiche, così come le ipotesi, dunque non sono mai definitive ma provvisorie e rimpiazzabili dalla conferma di nuovi dati. Per questo la Scienza non stabilisce un percorso di verità o certezza assoluta, ma solo prevedibilità o attendibilità.
Ipotesi e teorie non potranno essere valide se non attraverso uno specifico linguaggio che traduca le leggi che governano i fenomeni naturali: quello matematico. Già Cartesio asseriva la centralità del metodo matematico e con la rivoluzione scientifica si è inserita, non solo in Fisica e Astronomia, ma in seguito anche in Chimica, Biologia, Economia, Informatica ecc. Grazie al genio di Newton, ad esempio, il suo calcolo infinitesimale ha posto le basi della meccanica newtoniana. Nel metodo scientifico, un insieme di affermazioni vere ma slegate tra loro non sono sufficienti per confermare la validità delle teorie e la matematica fa in modo di trovare legami attraverso rigorosi calcoli matematici che traducano in leggi i dati ottenuti, solitamente in equazioni.
Avrò dunque un compito importante nei vostri confronti; rivolgermi, da una parte, ad un pubblico di lettori che può non avere dimestichezza con tematiche scientifiche. Dall’altra, quello di chiarire che le incertezze manifestate dalla Scienza lungo il suo percorso fanno comunque parte integrante del metodo scientifico. Per cui cercherò di semplificare concetti magari un po’ ostici, ma senza tralasciare termini tecnici, ove necessario, per irrobustire e rendere più convincente la spiegazione, evitando così possibili lacune di fondo che potrebbero indebolire l’argomento stesso.