Il metodo scientifico 1

0
2351

Attraverso le nostre sensazioni, noi possiamo percepire e osservare i fenomeni naturali. Comprendere com’è avvenuto, qual è la causa che lo ha provocato può instillare in noi il dubbio. Questo modo di agire ha condotto l’Uomo ad un interminabile percorso di conoscenza che, ancora oggi, non vede fine e che ha forgiato nei secoli illustri personaggi che hanno segnato il pensiero del genere umano, come filosofi, matematici, medici, astronomi e altri.

I sensi e l’intuizione però non sono sufficienti a colmare questi dubbi. Infatti se volessimo analizzare in maniera più approfondita per estrapolare le cause di un fenomeno, dovremmo imboccare un altro percorso, cioè affidarci ad un metodo. Secondo il fisico tedesco Gustav Kirchhoff (1824-1887), non è importante che i fenomeni naturali vengano spiegati, quanto piuttosto descritti. Il metodo che più di ogni altro fornisce una descrizione dei fenomeni naturali e delle loro cause, è appunto il metodo scientifico.

E’ con la cosiddetta “Rivoluzione scientifica”, avvenuta tra la seconda metà del XVI sec. e la fine del XVIII sec., che  cominciò a delinearsi un quadro di cambiamenti culturali il cui tracciato, ancora oggi, può dirsi non ancora concluso.  Le prodigiose opere di uomini d’ingegno come “De revolutionibus orbium caelestium” (Nikolaus Copernico 1473-1543), le tre leggi di Keplero (Giovanni Keplero 1571-1630),“Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” (Galileo Galilei 1564-1642), la legge di gravitazione universale (Isaac Newton 1643-1727) e molte altre, determinarono un radicale mutamento, non solo nell’ambito della Scienza, ma anche nel quadro dell’epoca stessa tanto da condizionare le vedute filosofiche e scientifiche negli anni a venire. Dunque le dinamiche e i meccanismi dei fenomeni naturali vengono riassunte attraverso il metodo scientifico, una sequenza di regole, possibilmente di facile comprensione, in grado di reggersi in maniera solida ed osservabili da chiunque (Cartesio 1596-1650).

Immagine correlataImmagine correlata

a sin. Galileo Galilei- a ds Isaac Newton

La conoscenza scientifica è rappresentata da un insieme di idee su un certo argomento che possono essere provvisorie. E’ dallo scambio di queste idee fra studiosi che si può formare una comunità scientifica e in questo ambito, una teoria non può essere un’invenzione, non una creazione. Partendo appunto da una comunità di individui, di specialisti in accordo fra loro su un determinato lavoro svolto e con uno specifico linguaggio, una teoria scientifica può prendere vita oppure essere confutata. Saranno i dati ottenuti a fare in modo che una teoria potrà essere condivisa da parte della comunità scientifica oppure rifiutata.

Una serie di termini propri dell’ambito scientifico, con il tempo sono stati adottati nel linguaggio del quotidiano creando, non di rado, confusione sul senso.

Articolo precedenteAcidificazione degli oceani 5
Articolo successivoIl metodo scientifico 2
Salve a tutti! Mi chiamo Alessandro. La decisione di creare questo blog è nata da un'idea di mio cognato: mettere in rete i miei appunti universitari sulle tematiche ambientali e non, sotto forma di sito web personale. Con la passione per la divulgazione scientifica, ho deciso di scendere in campo affrontando questo percorso per un'informazione scientifica quanto più attendibile, lontano da quelle "verità assolute" che spesso vengono prese come baluardo inoppugnabile della Scienza. Gli argomenti sono a disposizione di tutti, soprattutto per un pubblico profano, che ha poca dimestichezza con temi di carattere scientifico, ma anche, (perché no), per chi è esperto e vuole leggere con piacere ciò che già sa. Il compito precipuo è la correttezza dell'informazione, primo perché è fondamentale per comprendere un argomento, secondo perché sto assistendo alla nascita di "ceppi virulenti" contro la Scienza che altro non fanno che creare confusione al vasto pubblico. Sperando che gli argomenti siano di vostro gradimento, auguro a voi tutte/i, buona lettura.