I corpi magmatici intrusivi o plutonici rappresentano quella categoria di rocce che non sono riuscite ad affiorare in tempo e si sono raffreddate nelle profondità, assumendo forme e dimensioni tra le più disparate, come blocchi unici oppure incassati in altre rocce. Quando il plutone attraversa in maniera trasversale strati di tipo sedimentari si parla di plutone discordante. Quando il plutone si inserisce fra uno strato e l’altro, parallelamente verrà detto concordante.
Esempio di roccia magmatica intrusiva: granito rosa di Baveno
I corpi plutonici con grandi dimensioni (almeno 100 km2) vengono detti batoliti e possono formare intere catene montuose. Spesso i batoliti derivano da magmi secondari o di anatessi, che hanno subito una fusione solo parziale e per questo non sono omogenei.
Batolite Cerro Fitzroy (Patagonia-Argentina)
Quando vi sono corpi dello spessore di pochi metri si hanno i filoni. Se questi stratificano fra le rocce circostanti si dicono filoni-strato (concordante), mentre si parlerà di dicchi se stratificano in modo trasversale.
Dicco di Courtil (Val d'Aosta-Italia)
I laccoliti invece sono plutoni concordanti. Per le forti pressioni cui sono sottoposti, sono in grado di inarcare gli strati di roccia sovrastante.
Laccolite: Torres del Paine, versante sud (Ande cilene)
Anche in Italia vi sono importanti affioramenti batolitici. Il batolite sardo-corso è un ammasso granitico molto antico (tra i 350 e i 225 mil di anni). Il batolite dell’Adamello (30-40 mil di anni fa) ha una composizione leggermente diversa, di natura grano-dioritica. Sono altri esempi di batoliti i massicci del Monte Bianco, quello del Monte Rosa e del Gran Paradiso. Troviamo esempi di “iniezioni” di batoliti (filoni-strato e laccoliti) nei Colli Euganei, nel padovano. La zona della Sila, in Calabria è caratterizzata da formazioni batolitiche.
Monte Adamello (Trentino-Italia)