Proviamo a porci queste domande:
come mai, gli esseri viventi sono costituiti da cellule? E come mai ha avuto cosi successo lo sviluppo evolutivo di quegli organismi cosiddetti pluricellulari, rispetto ai meno complessi monocellulari? Con le maggiori dimensioni dei pluricellulari, questi richiedono più cibo per nutrirsi, consumano più energia per le proprie esigenze e occupano più spazio nel loro habitat. La Biologia non può che osservare e prendere atto che dopo centinaia di milioni di anni di evoluzione, il percorso è stato quello di obbedire a precise leggi fisiche e chimiche cui sottostà l’intero universo oggi conosciuto (alle cui regole anche noi siamo soggetti). Noi sappiamo che la storia biologica del nostro pianeta, fu caratterizzata da innumerevoli tentativi di dar luogo alla cosiddetta Vita, sfociata dopo lungo tempo, nella condizione evolutiva più stabile che potesse esserci tanto da essere ereditata fino ai nostri giorni: la cellula. In Natura esistono sostanzialmente due famiglie di cellule: quelle somatiche e le germinali. Le prime rappresentano tutti i tipi di cellule (quelle del sistema nervoso, dei muscoli, del fegato, delle ossa, ecc.) che costituiscono il corpo di un organismo, cioè quelle che aggregandosi, formano tessuti, a loro volta gli organi, poi gli apparati, ecc. Le cellule germinali o riproduttive sono di due tipi: i gameti maschile e quello femminile. Il primo è lo spermatozoo, il secondo la cellula-uovo.
Gli organismi pluricellulari derivano dalla cellula-uovo fecondata dallo spermatozoo: lo zigote. Al suo interno cominceranno a formarsi un numero elevatissimo di cellule, anche miliardi negli organismi più complessi. E dallo zigote avrà origine l’individuo. Mentre le cellule somatiche, una volta sopraggiunta la morte dell’individuo, andranno irrimediabilmente perse, quelle germinali con l’avvenuta la fecondazione, verranno ereditate cioè trasmesse di generazione in generazione. Così il patrimonio genetico dei genitori potrà proseguire il suo cammino lasciato alla progenie che seguiranno lo stesso percorso. Comincia a delinearsi dunque che la formazione di un organismo non è possibile senza strutture biologiche come quelle cellulari. Queste non potrebbero esistere senza un complesso molecolare e a sua volta, il codice genetico, provvederà a originare queste ultime. Dunque, gli esseri viventi si caratterizzano in moduli, cioè unità con caratteristiche genetiche specifiche e la presenza di una copia di DNA in ogni singola cellula (tranne alcuni virus che hanno solo l’altro acido nucleico, l’RNA) Se ogni modulo e ogni copia di DNA sono in equilibrio, possono raggiungere cosi una stabilità e combinarsi fra loro per dar luogo ad un organismo pluricellulare.